corrotto…

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replay

materia per sogni

i miei sogni sono preziosi.
i miei sogni sono d’oro.
questo è il problema:
non volano!
se fossero di cartavelina colorata…
potrebbero essere aquilone.
se fossero di piuma…
basterebbe loro un soffio per fare un bel voletto.
se fossero d’aria…
sarebbero sempre in volo, confusi con il volo stesso.
invece sono d’oro.
talora platino impestato di diamanti…
puttanaeva!

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avrei voluto tacere il dolore…

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avrei voluto parlar leggero…

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avrei voluto parlare di colori…

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avrei voluto parlar d’amore…

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26 aprile 2005

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coercito

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 sui riflessi e sulle migrazioni

 non si esiste se non riflettendo quello che esiste
 nulla esiste se non come riflesso di chi esiste
 è un gioco di riflessi

 la migrazione è un movimento
 da nessun luogo per nessun luogo
 si sviluppa eterna in un continuo frammentato
 ed ogni atomo dell’intorno cambia e colora l’anima del migrante
 che quindi è un continuo materico sminuzzato emozionalmente
 specie se non ha un colore proprio
 che medi
 ma è trasparente come un cristallo di puro quarzo

migrazione cristallina
migrazione cristallina

migrazione perlacea di turchesi
migrazione perlacea di turchesi

migrazione dei rossi sul celeste
migrazione dei rossi sul celeste

 
 

Love Love Love

TUTTO CIO’ CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULL’AMORE E NON AVETE MAI OSATO ASCOLTARE

parte prima:
AMARSI UN PO’

L’amore è dentro. L’amore non è fuori.
Puoi investire il fuori con l’amore che hai dentro ma nessun fuori può riempire d’amore il tuo dentro.
Amare sè stessi, per me, significa avere coscienza di sè, essere congrui con sè ed è probabilmente (ancora dubbi!) un fatto "involontario"… o ci sei o ci sei, non ci puoi fare.
Una papera congrua (mi pare fossero papere quelle di Lorenz o comunque pennuti da aia), dicevo: una papera congrua si riconosce nella sua specie e non in una mamma di legno che fa il suo verso.
Quello è l’imprinting: e l’imprinting, se deviato e deviante, è una fregatura massiccia! Ti può far credere di essere quello che non sei, come accadde alla Monaca di Monza.
In natura il cervo fa il cervo e non gli passa per la testa di diventare orso e l’orso fa l’orso, il verme fa il verme, il gorilla fa il gorilla… occhei? non vorrei fare l’elenco faunistico universale… noi unani no! Gli umani hanno la ragione e strutturano l’esperienza in cultura. Gli umani si "atteggiamo" e vorrebbero essere quello che si sono prefissi di diventare o quello che altri si aspettano che siano e vorrebbero "comportamenti ad hoc" per i propri cuccioli e via via… così chi cazzo lo sa chi in realtà sarei (dovrei essere, sono… scegli tu il verbo) io veramente?
Seguo un pezzo di legno che fa qua qua?
Mi atteggio a pecora e sarei un leone?
"…minaccio chissà che, travestito da leone ma leone non è…"?
Ecco! Amare sè stessi è una botta di fortuna: significa essere nati Pippo, essere stati riconosciuti come Pippo, amati come Pippo e vivere come Pippo.
Allora Pippo può dare il suo amore: l’amore di Pippo.
L’eventuale ipotizzabile atteggiamento schizofrenico sparisce perchè Pippo non ama Pippo nè ha il problema di amarsi o non amarsi: Pippo "E’" e basta.


parte seconda:
ACCETTARSI E RAPPACIFICARSI CON LA PROPRIA ESSENZA

Non è vero che l’orso fa l’orso… e l’uomo non fa l’uomo!
Il dato di fatto è che l’uomo è quello che è e quindi l’uomo non può che fare l’uomo necessariamente comprendendo nel suo farsi (non le pere!) tutte le sue caratteristiche comprese la ragione, la capacità di sperimentare e di strutturare cultura e la capacità di astrarre, immaginare… creare.
Quindi è "naturale" che un uomo si viva secondo un (maledetto) imprinting.
Allora amarsi, forse, vuol dire accettarsi. Vuol dire averci curiosità di sé, indagarsi, scoprirsi, perdonarsi… accettarsi appunto e… volersi bene.
Forse si può anche cercare di cambiarsi, di farsi diventare migliore (secondo che, secondo chi?)… ma se accettiamo l’ipotesi delle "caratteristiche" connaturate dovremo anche accettare l’idea che la "maschera" possa essere talmente incarnata nel nostro connotato da non poter essere più tolta perchè ormai facente parte del connotato stesso.
Forse io non sono io ma la maschera?
Qui si che c’è schizofrenia a iosa.
Queste considerazioni mi rattristano e mi fanno sentire una sorta di nostalgia, di struggente malinconia per quell’essenza primigenia che pure deve esserci stata, quando l’uomo era poco più di una scimmia e non ancora era stato sulla luna!, quando stavo nella pancia della mia mamma.
O la riappacificazione avverrà dopo, nella luce eterna?

parte terza:
PASSIONE E’ UGUALE AD AMORE?

La passione è destabilizzante, e quale passione è più passione della "coazione a riprodursi"?
La passione destabilizza ragione, esperienza, cultura e maschera. La passione tira fuori la verità di te, dal profondo. La passione acceca tutto l’inutile alla passione stessa. Elimina il superfluo. Da forza alla vita, di lei necessita e lei nutre…
Forse questo noi chiamiamo amore!
Forse per questo lo stato dell’innamoramento è così magico e totalizzante, perché ci rimette in contatto col dietro alla maschera, con la verità di noi; forse per questo è così anelato, perché è primitivo, perché ci consente di ritornare in sintonia con l’intrinseca verità e mostra a noi stessi la nostra faccia vera, la più ambita, la più desiderata, la più… amata.

EPILOGO MUSICALE

all you need is love
ra papà papà
all you need is love
ra papà papà
all you need is love
love
love is all you need

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da un batti&ribatti LOTROVASSIvsLUIPERRE

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