bolla – 2

la bolla ha un nucleo con un centro indefinito. tutta la bolla nasce e muore dal centro.
il gradiente è l’andamento di una grandezza rispetto ad un’altra, per i matematici: una derivata.
prendiamo due grandezze, per esempio… velocità e tempo: il gradiente della velocità in funzione del tempo è il modo in cui varia la velocità nel tempo; il gradiente del tempo in funzione della velocità (se la velocità aumenta il tempo rallenta, come ci disse l’immenso einstein) è il modo in cui varia la durata del tempo al variare della velocità.
oppure, prendiamo velocità e spazio ed i loro reciproci gradienti: come varia la velocità del vento che soffia a diverse quote? come varia lo spazio a diverse velocità (sempre einstein ci dice che s’incurva).
i matematici ci mettono dei paletti al gradiente, tipo che le grandezze devono essere reali, che lo spazio deve essere definito, che si parla di vettori… a me interessa l’idea interpretata e stravolta come piace a me, che poi: il prof. prouse mi disse: lei è interdetto all’apprendimento della matematica superiore! quindi sono libero.
io dico che si può andare oltre il “reale” e, per gioco?, indagare qualunque “grandezza” di qualunque tipo in qualunque relazione.
l’istinto di sopravvivenza diminuisce con l’età (col tempo, quindi)?
la perspicacia aumenta con la fantasia?
la capacità d’amare è massima quando nasco o quando muoio?
com’è l’autostima in funzione dell’autocoscienza?
la follia con l’intelligenza?
la follia con la demenza?
la demenza con l’intelligenza?
la pace con l’artrite?
la bolla è un punto di aggregazione di tutti gli infiniti raggi di tutte le infinite grandezze di tutti gli infiniti tipi ipotizzaili, esistenti o no nel creato (io non so cosa esiste e cosa no), e per ogni raggio con segno più c’è il suo opposto con segno meno ed ogni raggio è immerso ed influenzato fra e da tutti gli altri infiniti raggi.
c’è il vettore “+ qualcosa”? allora c’è anche il vettore “- la stessa cosa”.
c’è “+ amore” e c’è anche “- amore”; ci sono “+ odio” e “- odio”; “+ vivo” e “- vivo”; “+ morto” e “- morto”…
ogni raggio di una bolla è una grandezza o il suo contrario.
una grandezza è e basta e non c’entrano nulla realtà e irrealtà, materialità, spiritualità… nulla!
i raggi sono infiniti; le grandezze sono infinite.
ogni singolo raggio ha infiniti gradienti che ne descrivono il modo di variare, si potrebbe dire: di esistere.
gli infiniti gradienti sono la relazione fra un raggio e gli altri infiniti raggi.
e la somma degli infiniti raggi di una singola bolla è il creato, l’universo o l’infinito in quanto tale:
tutto (+infinito) e il contrario di tutto (-infinito) la cui somma potrebbe sembrare zero mentre invece non è né il +nulla né il –nulla ma un nuovo infinito senza segni, né + né -.
poi ci sono tutte le altre bolle: dei vivi, dei morti, forse dei nascituri, delle pietre, dei vulcani, dei delfini, di marte, della galassia che non conosciamo e dell’isola che non c’è… infinite bolle per infiniti universi infiniti…

(continua…)

Pubblicato su bolla. 5 Comments »

bolla – 1

allora, adesso voglio affrontare il tema della bolla, perché m’intriga.
però, poiché non sono un tipo preciso e volitivo, non mi sono preparato e così parto alla carlona e svilupperò man mano.
ci si potrebbe chiedere il perché di questa mia velleità… non lo so, è che mi domando sempre com’è che sono qui e questo straparlare è un modo per cercare di descrivere, disegnandola in modo fantastico, a me stesso la mia vita, cioè la vita.
che pretesa! tanto non si può capire: mica sono dio.
ma io mi accontento di una storia fantastica, come un bimbo, prima di addormentarmi per sempre.
prima di affrontare l’intimità del tema occorre chiarire il concetto di “bolla” nell’improvvida accezione, utilizzata nel presente trattatello, per la metaforica descrizione di una vita possibile.
già: la vita possibile.
oh, se uno si sente le bolle che non ce la fanno più, molla e amici come prima, d’accordo?
la vita possibile, dunque: già l’affrontai con quadretti (qui il gruppetto), poi con questa improbabile teoria che li spiegava (a posteriori), anzi no, il primo tentativo dev’essere proprio quel disegno marroncino qui sotto… insomma,: a me mi piace! vabbè?
e sottolineo il mi.
quindi bolla! bella bolla e niente balle.
non come la bolla di sapone (che pure potrà essere utile come rappresentazione fisica) che però sembra così vicina alla metafora della vita, per la sua vita: coi riflessi dell’arcobaleno, effimera come la nostra e concludentesi con un piccolo, innocuo e discreto: pluff! casca una gocciolina a terra, evapora e… più nulla.
la mia bolla è più una bolla di luce e non ha una pelle fisica, come la bolla di sapone, ma ha una pelle, diciamo così, luogo del sensibile.
una pelle che è il limite sopra il quale c’è una grandezza che non so “misurare” e sotto il quale c’è la stessa grandezza che però so “misurare”.
se fosse luce la pelle dividerebbe lo spazio in due parti: una in cui la luce è abbastanza ed una in cui la luce non è abbastanza.
a far che? beh, vedremo.

(continua…)

Pubblicato su bolla. 7 Comments »

bolla – 1

allora, adesso voglio affrontare il tema della bolla, perché m’intriga.
però, poiché non sono un tipo preciso e volitivo, non mi sono preparato e così parto alla carlona e svilupperò man mano.
ci si potrebbe chiedere il perché di questa mia velleità… non lo so, è che mi domando sempre com’è che sono qui e questo straparlare è un modo per cercare di descrivere, disegnandola in modo fantastico, a me stesso la mia vita, cioè la vita.
che pretesa! tanto non si può capire: mica sono dio.
ma io mi accontento di una storia fantastica, come un bimbo, prima di addormentarmi per sempre.
prima di affrontare l’intimità del tema occorre chiarire il concetto di “bolla” nell’improvvida accezione, utilizzata nel presente trattatello, per la metaforica descrizione di una vita possibile.
già: la vita possibile.
oh, se uno si sente le bolle che non ce la fanno più, molla e amici come prima, d’accordo?
la vita possibile, dunque: già l’affrontai con quadretti (qui il gruppetto), poi con questa improbabile teoria che li spiegava (a posteriori), anzi no, il primo tentativo dev’essere proprio quel disegno marroncino qui sotto… insomma,: a me mi piace! vabbè?
e sottolineo il mi.
quindi bolla! bella bolla e niente balle.
non come la bolla di sapone (che pure potrà essere utile come rappresentazione fisica) che però sembra così vicina alla metafora della vita, per la sua vita: coi riflessi dell’arcobaleno, effimera come la nostra e concludentesi con un piccolo, innocuo e discreto: pluff! casca una gocciolina a terra, evapora e… più nulla.
la mia bolla è più una bolla di luce e non ha una pelle fisica, come la bolla di sapone, ma ha una pelle, diciamo così, luogo del sensibile.
una pelle che è il limite sopra il quale c’è una grandezza che non so “misurare” e sotto il quale c’è la stessa grandezza che però so “misurare”.
se fosse luce la pelle dividerebbe lo spazio in due parti: una in cui la luce è abbastanza ed una in cui la luce non è abbastanza.
a far che? beh, vedremo.

(continua…)

Pubblicato su bolla. 7 Comments »

bolla

Pubblicato su bolla, pittura. 30 Comments »

ispirazione

cercavo lo spunto e mi sono punto!
un rubino rosso gocciforme m’è stripirlato allegro dal dito mignolo di sinistra, quel comunista!
non come il mignolo di destra che ha sangue blù, è sempre in festa ed è un po’ fascista (sta a destra della mano destra!).
il sangue mi zampilla in qua e in la come una stilla e così è nato un l’ago con il quale mi son punto nel cercare un nuovo spunto che non voleva punto imbarcarsi sulla cruna dell’ago per attraversare il lago, rosso porporino.
morale: se lo spunto non ce l’hai non ti spremer troppo assai, meglio un semplice riassunto e finire con un punto.

la vita è una bolla ed è così bella, coi riflessi dell’arcobaleno.
poi Ve lo spiego. (notare una rarissima maiuscola!)

punto.

(continua)

ispirazione

cercavo lo spunto e mi sono punto!
un rubino rosso gocciforme m’è stripirlato allegro dal dito mignolo di sinistra, quel comunista!
non come il mignolo di destra che ha sangue blù, è sempre in festa ed è un po’ fascista (sta a destra della mano destra!).
il sangue mi zampilla in qua e in la come una stilla e così è nato un l’ago con il quale mi son punto nel cercare un nuovo spunto che non voleva punto imbarcarsi sulla cruna dell’ago per attraversare il lago, rosso porporino.
morale: se lo spunto non ce l’hai non ti spremer troppo assai, meglio un semplice riassunto e finire con un punto.

la vita è una bolla ed è così bella, coi riflessi dell’arcobaleno.
poi Ve lo spiego. (notare una rarissima maiuscola!)

punto.

(continua)