uè madunina spettum!
sun drè vegnì a passà
ul cuicchend slungà là de ti!
2. L’ultimo CD che ho comprato:
– il doppio di billie holiday
3. Canzone che sta suonando ora:
– sigla di caterpillar, rai radiodue
2. L’ultimo CD che ho comprato:
– il doppio di billie holiday
3. Canzone che sta suonando ora:
– sigla di caterpillar, rai radiodue
premessa: il titolo non so cosa significhi.
inomma che qualche sera fa… era notte fonda, anzi il preludio dell’alba o giù di lì chè sempre più spesso non riesco ad addormentarmi se non che in prossimità dell’ ora più acconcia al risveglio… comunque …qualche sera fa ascoltavo la radio, tra l’aldiquà e l’aldilà, steso come una salma, quando ti intuisco un discorso affascinante.
mo, fra l’ora, il sonno, l’intuizione, una cosa e l’altra mi sono perso titoli, incipit, premessa e primo tempo però son riuscito a far mio il meglio e cioè questo fatto:
metti che due particelle subatomiche (ci troviamo nel campo della meccanica quantistica e si parla di einstein e di un suo paradosso, che già einstein non si capiva bene lui stesso, figurati qualcosa che per lui era un paradosso! e diceva che "Dio non gioca a dadi") comunque, attenzione: se due particelle subatomiche, due quanti che chiameremo tizio e caio, entrano in relazione tra loro… uff! altra interruzione: due particelle entrano in relazione stretta a seguito di una collisione o comunque di una convivenza vicini vicini e per un tempo quod sufficit, occhei? mo, se tizio e caio (i quanti) entrano in relazione tra loro acquisiscono la peculiare proprietà di essere successivamente determinati (in alcune grandezze caratteristiche) l’uno dall’altro indipendentemente dalla distanza che li separa e con il realizzarsi istantaneo della determinazione, senza intervallo di tempo.
è chiaro?
alcune grandezze? per esempio il senso di rotazione se sia tizio che caio fossero come due pianetini che ruotano intorno a se stessi.
allora metti che dopo essere stati in relazione stretta tra loro si trovino a ruotare tutti e due dalla stessa parte: senso orario.
ora li separi e li porti lontano lontano l’uno dall’altro.
uno al di qua e uno al di là della faccia della terra.
non si possono vedere, non si possono sentire… niente.
ora vai da tizio e in un modo, il modo non importa, fai in modo che inverta il suo senso di rotazione: da orario ad antiorario.
nello stesso preciso istante anche caio inverte il suo senso di rotazione!!
capito? caio sa sempre cosa fa tizio e fa la stessa cosa!!
tizio sa sempre cosa fa caio e fa la stessa cosa!!!
e questo einstein lo aveva… “capito” in anteprima e senza poterlo dimostrare!
e disse: "si presume un’ interazione a distanza tra le particelle "tramite fantasmi""! diavolo di un uomo.
e siccome einstein pensava che tutto fosse soggetto al determinismo, per dimostrare l’incompletezza della meccanica quantistica che non riusciva a spiegare quel fatto di tizio e caio scelse la via degli esperimenti concettuali e li sviluppò insieme a certi podol’skij e rosen da cui oggi l’universalmente noto (!) “paradosso EPR”.
anche adesso la cosa è indimostrabile!! anche se ora si possono fare prove sperimentali: cioè, se fai la prova è vero però non si può spiegare.
altro esempio: un certo cristallo emette per suddivisione due fotoni (che quindi sono parenti stretti e sono stati in relazione stretta tra loro).
i due fotoni devono uscire dal cristallo.
si avviano per due strade separate, uno verso per di qua e l’altro verso per di là… e si allontanano.
ad un certo punto su tutte e due le strade c’è un bivio.
i fotoni possono andare a destra o a sinistra.
la probabilità di andare a destra oppure a sinistra è la medesima per le due particelle.
intuitivamente si sarebbe portati a pensare che la scelta sia del tutto casuale e che ,in particolare, non esistano relazioni tra la scelta di un fotone e la scelta dell’altro.
”banalmente non e’ cosi’” dice quello da cui sto copiando.
eh certo che sto copiando! mica sono così acculturato, io.
dunque: i due fotoni scelgono la medesima deviazione: o tutti e due a destra o tutti e due a sinistra!!
e siccome i fotoni non conoscevano la strada a priori e non usano navigatori satellitari se ne deduce che ogni fotone conosce istantaneamente la scelta del compagno.
ehhh!!
cambiamo qualche parola: cristallo uguale utero di mamma, fotone uguale gemello, strada uguale vita, deviazione uguale scelta o emozione o evento…
sconvolgente, vero?
ho sentito un sacco di volte di questa storia che i gemelli si “sentono” l’un l’altro a migliaia di chilometri di distanza ed in assenza prolungata di qualsiasi contatto!
e siccome “Dio non gioca a dadi” dipenderà dal fatto che anche loro sono fatti di quanti, fotoni, atomi, molecole… e anche noi.
probabilmente la relazione tra due gemelli è la più forte tra quelle realizzabili tra animali, possono addirittura nascere dallo stesso uovo che si divide, proprio come i due fotoni di prima.
quindi le relazioni sono sicuramente a livelli, o di gradi, diversi: due gemelli, la madre e il figlio, i fratelli, il padre e i figli… ma forse anche gli amori, forse anche gli odii… chissà!
insomma: chissà chi si sta alzando come me in questo istante per andare a bere? chi influenza il mio stato d’animo? chi mi fa triste? chi mi fa allegro?… forse tu!!
eh sì! io sono in relazione con uno che fu in relazione con una che era in relazione con uno che è in relazione con… con… con… con… con… con… te!
ci pensi?
io svolto a destra ed istantaneamente, contemporaneamente, si genera un giravoltarsi che ti rivolta anche a te! o viceversa. o si volta uno in mezzo e ci rivoltiamo noi…
mi sono perso sul punto che, in linea di massima, dall’uno all’altro dovremmo essere tutti in relazione gli uni con gli altri.
questo… non saprei.
forse è l’Anima universale!